Lo sguardo di Medusa pietrifica chi osa incrociarlo, così come l’occhio del fotografo cristallizza la realtà intorno a sé, ferma l’istante nel momento esatto in cui viene osservato.
Uno sguardo rivolto anche alla rivisitazione del mito: da archetipo di femme fatale, passando attraverso una presunta rivalità femminile e terminando con la vittimizzazione secondaria, il mito viene reinterpretato alla luce di una visione più attuale.
Emerge quindi una collaborazione al femminile fra la Atena e la Gorgone mortale; il potere che le viene elargito dalla Dea non è più una punizione ma una modalità di protezione, affinché nessun uomo osi più usare il suo sguardo per sedurre e violare una donna, come Poseidone fece con Medusa. Un potere eterno, che persiste anche dopo la morte della Gorgone, e che termina il suo viaggio presso la Dea Atena, la quale pose la testa recisa da Perseo al centro della sua egida, nuovamente come protezione.
Sguardo femminile, sorellanza, protezione, questi sono i tre elementi di base per il progetto: “Médouses” le Meduse.
Un luogo dove raccontare e raccontarsi, dove la narrazione e l’interpretazione di genere, protagonista fino a oggi, viene ribaltata, rielaborata e fino a diventare un tracciato evolutivo per nuove generazioni di artistə.